Uno degli aspetti che rendono il razzimodellismo un hobby affascinante è che non vi è dietro solo un aspetto ludico e ingegneristico-scientifico, ma lo si può considerare una vera e propria attività sportiva agonistica, tanto da prevedere – a partire da una certa potenza dei motori in poi – vari livelli di “certificazione”, che sono una sorta di “patentino” valido a livello internazionale. Ma, per partecipare alle gare, che possono essere di vari tipi, occorre attenersi a delle regole ben precise, come quelle presentate qui relative alla più importante associazione nazionale di razzimodellismo.
Abbiamo visto come avvicinarsi alla missilistica dilettantistica nel nostro articolo Come praticare l’hobby del razzimodellismo, che trovate qui. Un po’ come accade per gli astrofili che vogliono a un certo punto passare dalla teoria alla pratica, o condividere con altri i loro successi (e fallimenti), anche nel mondo del razzimodellismo arriva, prima o poi, il momento di contattare qualcuno più esperto, o meglio ancora di diventare soci di un gruppo già costituito di persone che si dedicano a questo hobby.
Il punto di riferimento del razzimodellismo in Italia è rappresentato senza dubbio dall’ACME (Associazione Costruttori Micromissili Europei), un gruppo libero di appassionati nato nel 1999, così chiamato dal vulcanico Stefano Innocenti per rifarsi alle divertenti disavventure fantastiche di Wile E. Coyote. Sin da allora, ogni anno l’ACME organizza un raduno nazionale, detto Meeting Italiano di Razzimodellismo (o MIR, parola che in russo significa “pace”), al quale partecipano con i loro razzi anche stranieri, di solito svizzeri, spagnoli e tedeschi.
Preparazione di un razzo di media potenza durante uno dei raduni del MIR Italia.
Nell’eccellente sito web dell’ACME (acmeitalia.org) potrete trovare una quantità enorme di informazioni e una mailing-list riguardanti il razzimodellismo, nonché gli indirizzi e-mail di quegli appassionati che abitano più vicino a voi e che magari si ritrovano, anche durante l’anno, in un non lontano poligono di lancio per provare i loro razzi.
Attività a livello internazionale e tipi di gare
A livello europeo, le attività di aeromodellismo, razzimodellismo e altro ancora si svolgono sotto l’egida della Fédération Aéronautique Internationale (FAI, www.fai.org), con sede a Parigi, che ha una Commissione (e pagine del proprio sito) dedicate agli hobby e agli sport. La FAI promulga regole, registra ufficialmente i record e organizza numerose competizioni che si svolgono soprattutto in Svizzera e nei paesi dell’Est Europa, dove questo sport è molto diffuso.
A coordinare il razzimodellismo nel Vecchio Continente è la European Model Rocketry (EMR, www.europerocketry.com), il cui sito web è una ricca fonte di informazioni sulla missilistica dilettantistica nell’intera Europa. A livello mondiale, invece, gli Stati Uniti sono il paese nel quale l’hobby del razzimodellismo è più praticato, e l’attività viene regolata e coordinata sia dalla National Association of Rocketry (NAR, www.nar.org) sia dalla Tripoli Rocketry Association (TRA, www.tripoli.org).
Il portale web dell’ACME Italia, con le date dei px lanci e moltissime info utili.
Nell’ambito dei raduni internazionali, l’ACME e le altre associazioni, oltre a permettere lanci “liberi” e acquisto di materiali, organizzano varie gare sportive, con tanto di coppe ai vincitori. Tipiche sono le gare di durata del volo con una determinata classe di motori e uno stesso sistema di recupero (paracadute, streamer o elicottero), mentre il modello può essere in kit o autocostruito. Nelle gare di altitudine, ad esempio, occorre portare alla massima quota un carico standard, sempre con un motore di classe prestabilita.
Nelle gare di altezza o durata egglofting, il carico è un uovo che deve tornare a terra intatto. Non meno appassionanti sono le gare di precisione, in cui il razzo deve atterrare in una data area oppure avvicinarsi alla durata o alla quota da noi prevista. Un classico è la gara di bellezza tra le riproduzioni in scala di veri razzi commerciali o militari. Un premio speciale, infine, è assegnato talvolta al modello più strano, buffo, fantasioso, o che effettua il crash più spettacolare.
La premiazione della gara tra le riproduzioni in scala ridotta di razzi o missili veri durante un raduno del MIR. Come si vede, l’applicazione di poche decalcomanie su un modello può migliorare notevolmente il suo aspetto. (cortesia Jürg Thüring).
Raggiungere con il proprio razzo la più grande altitudine possibile in assenza di carico non rientra, al di fuori delle gare specifiche, tra gli obiettivi principali del razzimodellista e dei raduni. Questo perché i piccoli razzi non sono più visibili a occhio nudo già a 300-400 metri di quota, i più grandi a 700-800 metri, se non con l’ausilio di speciali artifizi come flash luminosi a bordo o nubi di polvere e fumi espulsi dal motore. Maggiore altezza, inoltre, significa dover disporre di un’area di lancio più vasta.
In ogni caso, qualora si voglia stabilire un record di altitudine a livello di club o nazionale per una certa classe di motori, per i lanci a bassa quota (motori fino al D) si può determinare l’altezza raggiunta misurando il tempo di caduta di un pesetto standard rilasciato all’apogeo attaccato a uno streamer. Per i lanci ad alta quota dei razzi più grandi, per i quali non ci sono problemi di ingombro e di peso, si usa un altimetro elettronico ufficiale, posto sul razzo nel vano riservato al carico.
Le regole di sicurezza da seguire per il lancio
I guai provocati dai tristemente noti mortaretti di Capodanno o il semplice uso della parola “missili” non procurano, di certo, una buona fama al razzimodellismo. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, tuttavia, quest’attività è uno degli hobby e sport più sicuri in assoluto, certamente più del nuoto, del calcio, della pallacanestro e del ciclismo, tanto che negli Stati Uniti è praticato perfino nelle scuole e tra i Boy Scout. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che i motori dei razzi non vengono mai autocostruiti.
Lancio di un piccolo modello entry-level o quasi.
Per eseguire i lanci in condizioni di totale sicurezza, in pratica, occorre attenersi in maniera rigida alle semplici regole di un apposito codice internazionale di comportamento, stilato dall’americana National Association of Rocketry (NAR), il quale comprende i seguenti punti:
- MATERIALI. I miei modelli di razzo saranno realizzati con materiali leggeri come la carta, il legno, la gomma e la plastica. Non impiegherò del metallo o altri materiali pericolosi nelle parti strutturali.
- MOTORI. Userò solo motori per razzo commerciali certificati dal NAR e nel modo raccomandato dal costruttore. Non modificherò in alcuna maniera i motori o i loro componenti, né cercherò di ricaricare quelli usati.
- RECUPERO. Doterò sempre i miei modelli di un sistema di recupero che li riporterà al suolo in sicurezza e in modo da poterli far volare di nuovo. Come protezione del sistema di recupero userò solo materiale ignifugo.
- LIMITI DI PESO E POTENZA. Se non ho un’abilitazione per motori High Power, il mio modello di razzo non peserà più di 1.500 gr. al decollo. Inoltre, non conterrà più di 125 gr. di propellente (la massa tipica contenuta in un motore di classe G) o, equivalentemente, il motore non produrrà un impulso superiore a 320 N/s. Il mio modello peserà meno del massimo peso al decollo raccomandato dal fabbricante del motore per il particolare motore usato e farò uso solo dei motori raccomandati dal costruttore in ogni kit.
- STABILITÀ. Controllerò la stabilità del mio modello prima del suo volo di esordio, a meno che non si tratti di un modello di già provata stabilità (come, per esempio, quelli contenuti nelle scatole di montaggio).
- CARICHI. Con l’eccezione di eventuali insetti, il mio modello di razzo non porterà a bordo animali vivi né, tantomeno, carichi esplosivi, infiammabili o che possono comunque recare danno a persone e a cose.
- AREA DI LANCIO. Lancerò il mio modello all’aperto, in un’area libera da alberi alti, linee elettriche ed edifici. Il mio sito di lancio dovrà essere largo almeno quanto raccomandato nella seguente tabella:
- SISTEMA DI LANCIO. Lancerò il mio modello di razzo da una rampa che assicuri una guida rigida finché il razzo stesso non abbia raggiunto una velocità sufficiente a garantire una traiettoria sicura. Per evitare delle accidentali ferite agli occhi, sistemerò sempre l’estremità della rampa in modo che sia più alta del livello degli occhi, o la coprirò ogni volta che mi ci avvicino. Smonterò o coprirò la mia rampa di lancio quando non la uso e non la terrò mai in posizione verticale. La rampa sarà provvista di un deflettore per evitare che i gas di scarico del motore colpiscano direttamente il suolo. Mi assicurerò sempre che intorno alla mia rampa di lancio non ci siano erba secca, arbusti o altro materiale facilmente infiammabile.
- SISTEMA DI ACCENSIONE. Il sistema di accensione che userò per lanciare i miei modelli sarà di tipo elettrico e controllato a distanza, e dovrà contenere un pulsante di lancio che torni nella posizione OFF una volta rilasciato. Il sistema dovrà comprendere un interruttore di sicurezza removibile collegato elettricamente in serie con il pulsante di lancio. Tutte le persone che assistono al lancio dovranno rimanere lontane almeno 5 metri da un modello dotato di motori il cui impulso totale sia complessivamente di 30 N/s, e almeno 10 metri se l’impulso totale complessivo supera i 30 N/s. Userò esclusivamente accenditori elettrici che siano in grado di accendere i miei motori entro un secondo dalla pressione del pulsante di lancio.
- SICUREZZA NEL LANCIO. Mi assicurerò che le persone presenti siano a conoscenza del fatto che sta per essere lanciato un razzo e che siano in una posizione dalla quale è possibile vedere la partenza, prima di iniziare il conto alla rovescia ad alta voce. Nel caso di mancata accensione, non lascerò che qualcuno si avvicini alla rampa di lancio fintanto che non sarò sicuro che l’interruttore di sicurezza sia stato rimosso dal sistema di accensione o la batteria sia stata scollegata; in ogni caso, aspetterò un minuto, prima di permettere alle persone di avvicinarsi alla rampa.
- CONDIZIONI DI VOLO. Lancerò il mio modello solo con un vento inferiore ai 30 km/h e in condizioni tali che non possa volare all’interno di nubi, vicino ad aerei in volo oppure in modo pericoloso per persone o cose.
- TEST PRE-LANCIO. Quando condurrò attività di ricerca con un modello il cui progetto non sia già stato sperimentato, valuterò, quando possibile, la sua affidabilità con un test pre-lancio. Condurrò i test di modelli non collaudati in totale isolamento da persone non direttamente coinvolte nel lancio.
- ANGOLO DI LANCIO. Non lancerò i miei modelli in modo che la loro traiettoria li porti a colpire dei bersagli. La mia rampa di lancio potrà essere inclinata al massimo di 30° sulla verticale. Non userò mai i motori del mio razzo per la propulsione di qualsiasi veicolo che si muova in orizzontale.
- PERICOLI NEL RECUPERO. Se il mio modello di razzo resterà appeso a una linea elettrica o finirà in qualunque altro posto pericoloso, non farò alcun tentativo per cercare di recuperarlo.
Queste regole americane della NAR garantiscono lanci in sicurezza di modelli dotati di motori fino alla classe “O” (sebbene quelli dalla classe “H” in su richiedano abilitazioni particolari), e sono adottate anche dall’italiana ACME. Regole simili sono stabilite dalla Tripoli, o TRA. Si noti che nei meeting internazionali di razzimodellismo svolti sotto l’egida della FAI vengono seguite, specie per le gare e i record, le regole ben più precise e dettagliate di un codice ad hoc, che potete scaricarvi dal relativo sito web.
Il tipico pannello di controllo per il lancio in sicurezza di un razzimodello.
In Italia non esistono leggi che regolano in modo esplicito il razzimodellismo. L’unico testo di legge in cui si menzionano i razzi (Art. 57 T.U.L.P.S.) parla esclusivamente di lanci in aree abitate, per i quali è necessaria l’autorizzazione dell’autorità di P.S., escludendo quindi i lanci in aree disabitate. Perciò basta usare il buon senso e un po’ di esperienza per non avere alcun problema.
Una sentenza del Tribunale di Mantova (n.355 del 20/5/93), poi, ha sancito l’esclusione dei motori per modelli di razzi dalla categoria degli esplosivi e dei fuochi artificiali. Perciò la vendita e l’acquisto sono oggi liberi. Essendo ammessa una quantità massima di propellente pari a 113 gr., tutti i motori fino ai G compresi sono legali. Per i motori High Power non c’è una regolamentazione precisa e vengono accettate le regole internazionali, che ne permettono la vendita solo a chi è in possesso della certificazione NAR o Tripoli.