I rischi presenti nei laboratori scientifici

In molti laboratori scientifici sono presenti dei rischi, che possono includere: veleni; agenti infettivi; materiali infiammabili, esplosivi o radioattivi; macchine mobili; temperature estreme; laser, forti campi magnetici o alta tensione. Poiché i laboratori coinvolgono numerosi prodotti chimici, procedure e operazioni, sono necessarie ampie precauzioni di sicurezza.

La salute e la sicurezza dei lavoratori in un laboratorio di ricerca o scolastico possono essere trascurate, inavvertitamente messe da parte o dimenticate, a volte con conseguenze disastrose. Esistono perciò regole per ridurre al minimo il rischio individuale e la cosiddetta “attrezzatura di sicurezza” viene usata per proteggere gli utenti del laboratorio da infortuni o per aiutare a rispondere a un’emergenza. La sicurezza del laboratorio riguarda la sicurezza chimica, antincendio, elettrica, etc.

Esempi di pericoli comuni in un laboratorio includono quanto segue:

  • Rischi chimici: Tossine, corrosivi, infiammabili e reattivi
  • Rischi biologici: Microbi, animali, piante e agenti geneticamente modificati
  • Rischi da radiazioni: Radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
  • Rischi fisici: Dispositivi di riscaldamento, rumore, proiettili, fuoco, freddo, ecc.
  • Rischi elettrici: Fuoco e shock
  • Rischi meccanici: Macchinari in movimento
  • Materiali pericolosi trasportati dall’aria: Vapori, polvere, etc.
  • Fattori ergonomici: Moto in piedi, ripetitivo

Classificazione dei rischi

Un primo passo importante nella protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori è proprio il riconoscimento dei pericoli sul luogo di lavoro. La maggior parte dei pericoli incontrati cadono in tre categorie principali: chimica, biologica o fisica. Detergenti e disinfettanti, farmaci, gas anestetici, solventi, vernici e gas compressi sono esempi di rischi chimici. Le potenziali esposizioni ai rischi chimici possono verificarsi sia durante l’uso dei materiali che in condizioni di scarsa conservazione.

I pericoli biologici, invece, comprendono potenziali esposizioni agli allergeni, oppure a agenti zoonotici infettivi (ovvero malattie degli animali trasmissibili all’uomo) e , naturalmente, ad agenti sperimentali come i vettori virali e d i batteri patogeni. Gli allergeni, onnipresenti nelle strutture di ricerca sugli animali, sono uno dei più importanti rischi per la salute, ma vengono spesso trascurati.

La categoria finale contiene i rischi fisici associati alle strutture di ricerca. Il più ovvio è rappresentato dalle scivolate e dalle cadute causate dal lavorare in luoghi umidi e dai rischi ergonomici di sollevamento, spinta, trazione e compiti ripetitivi. Altri pericoli fisici spesso non rilevati sono di natura elettrica (in particolare, quando si usano tensioni superiori a determinate soglie), meccanica, acustica, ottica (ad es. usando i laser) o termica. Ignorarli può avere conseguenze potenzialmente gravi.

In realtà, i rischi elettrici sono così importanti e numerosi da meritarsi una categoria a sé. Ma ecco una panoramica dei pericoli più comuni, riscontrati nei laboratori di ricerca tipici, che si presentano nelle categorie fin qui menzionate. La speranza è che uno o più argomenti possano colpirti e motivarti a scavare più a fondo per garantire un ambiente di lavoro sicuro a te ed alle altre persone.

Rischi chimici

L’uso di sostanze chimiche nei laboratori di ricerca è inevitabile e il potenziale rischio di danni o lesioni può essere significativo se le usate in modo improprio. Tutti i prodotti chimici dovrebbero essere considerati potenzialmente pericolosi. Prima di lavorare con prodotti chimici con cui non sei familiare, consulta l’elenco delle sostanze pericolose e fai una ricerca sul web sui seguenti possibili rischi: tossicità, limite di esposizione consentito, infiammabilità, temperatura di accensione, proprietà cancerogene.

Il pericolo associato a una sostanza chimica dipende da: (1) qual è la sostanza chimica specifica; (2) con quale altra sostanza chimica è mescolata, se esiste; (3) la proporzione relativa della sostanza chimica, se si trova in una miscela o soluzione. Considerate anche a quale concentrazione la si sta utilizzando quando valutate il pericolo. Occorre sapere, dalla scheda tecnica o dalla scheda dati di sicurezza, anche se la sostanza è corrosiva, reattiva, irritante e se pone un pericolo all’ambiente.

Rischi biologici

I pericoli biologici comprendono microbi, organismi ricombinanti e vettori virali. Includono anche agenti biologici introdotti negli animali da esperimento. Questioni di salute e sicurezza come il contenimento, la capacità di replicarsi e il potenziale effetto biologico sono tutte importanti. Quando si lavora con i rischi biologici, occorre assicurarsi che le procedure possano essere condotte in sicurezza. Gran parte del lavoro con DNA ricombinante, tossine acute e agenti selezionati è regolamentato.

I rischi biologici più diffusi, in termini di frequenza di insorgenza, sono semplici allergeni associati all’uso e alla cura degli animali da laboratorio. Indagini sulla salute di persone che lavorano con animali da laboratorio mostrano che fino al 56% sono affette da allergie correlate agli animali. In un sondaggio condotto su 5.641 lavoratori di 137 strutture per gli animali, il 23% aveva sintomi allergici legati agli animali da laboratorio. Queste cifre non comprendono gli ex lavoratori che si sono ammalati.

Rischi fisici

Le strutture di ricerca presentano intrinsecamente dei rischi fisici significativi. Sono inclusi qui i rischi di sicurezza elettrica, i rischi ergonomici associati alla movimentazione manuale dei materiali, alle posture scomode prolungate o ripetitive e all’uso delle attrezzature, alla gestione dei taglienti e ai problemi basilari di pulizia domestica. Occorre condurre il lavoro con una postura neutrale e bilanciata. Il dolore è un buon indicatore che qualcosa non va e che occorre prendere dei provvedimenti.

I contenitori per gli oggetti taglienti sono ubiquitari nei laboratori di ricerca. Molte lesioni derivano da cattive condizioni nella conservazione delle cose. Scivolate e cadute sono molto comuni ma facilmente evitabili. Inizia con il creare aree di stoccaggio sicure e organizzate. Lo stoccaggio del materiale non dovrebbe creare pericoli. Borse, contenitori, etc., conservati in file, devono essere impilati e bloccati, in modo da non causare inciampi, incendi, esplosioni o infestazioni.

Rischi elettrici

I rischi elettrici costituiscono potenzialmente un pericolo di vita e si trovano troppo spesso. Innanzitutto, dotate tutte le prese elettriche in luoghi umidi di interruttori di circuito con dispersione verso terra, per evitare elettrocuzioni accidentali, i cosiddetti “salvavita”. Essi sono progettati per interrompere il circuito quando una piccola quantità di corrente inizia a fluire verso terra. Le prese da proteggere in questo modo includono quelle vicine a lavandini, rubinetti o altre fonti d’acqua.

Un altro rischio elettrico molto comune è l’uso improprio di prolunghe flessibili. Non usarle come sostituto per il cablaggio permanente. Non riparare mai incrinature, rotture, tagli o strappi con nastro adesivo. Scarta la prolunga o accorciala installando una nuova estremità. Fai attenzione a non far passare prolunghe attraverso porte o finestre dove possono essere pizzicate o tagliate. Usa solo attrezzature e strumenti con messa a terra e non rimuovere mai il perno di messa a terra dalle estremità della spina.