Come calcolare il valore del tempo

Nella nostra società sempre più stressante sarebbe importante potersi prendere dei momenti di pausa, poter evadere. La nuova frontiera da esplorare dovrebbe essere quella di rallentare, non di correre a ritmi vertiginosi – più o meno inconsapevolmente – per la filosofia del produci-consuma-crepa. D’altra parte, tutti noi sappiamo che il nostro tempo è prezioso: non far niente, infatti, non porta guadagno. Ma quanto vale, in termini monetari, il nostro tempo? In questo articolo scopriremo come fare a calcolarne il valore con dei semplici calcoli e come sfruttare questa informazione nella vita di tutti i giorni.

Per rispondere a questa domanda Ian Walker, un professore di economia presso l’Università di Warwick, in Inghilterra, ha sviluppato una formula matematica per aiutare la gente a capire quanto valga esattamente un’ora del proprio tempo. Tale formula è nata da una ricerca che gli è stata commissionata nel 2002 dalla Barclaycard, una società d’Oltremanica paragonabile alla nostra CartaSi, ma che è addirittura la leader in Europa nell’emissione di carte di credito, con oltre 11 milioni di carte in circolazione in tutto il mondo.

Un’equazione per il valore del tempo

Secondo la formula matematica messa a punto da Walker, il valore V di un’ora del nostro tempo è funzione del tipo di lavoro che si svolge, dello stipendio che si percepisce e della nazione in cui si abita. In pratica:

V = (W ×  ( 100 – t ) / 100) / C

dove W è lo stipendio orario (che si ottiene dividendo lo stipendio lordo annuo per 2.000, il numero medio di ore lavorative di una persona), t è la percentuale dello stipendio che se ne va in tasse e C è il costo della vita nella nostra città (in pratica, l’indicatore utilizzabile è il prezzo medio delle case al m2).

Per esempio, consideriamo il tipico caso di un impiegato di Roma con uno stipendio di 25.000 euro lordi annui. Dividendo questo valore per 2.000, troviamo che egli guadagna 12,5 euro l’ora, cioè W = 12,5. Egli, inoltre, vede andar via in tasse il 20 percento del suo guadagno, ovvero t = 20, e il costo della vita a Roma può essere stimato in C = 1,6. Perciò, il valore del tempo di questa persona che si ottiene applicando a questo punto la precedente formula è V = 6,25 euro/ora.

Il foglio di calcolo Excel per il calcolo del valore del proprio tempo è scaricabile da qui.

La formula trovata da Walker ci può aiutare a prendere delle decisioni in molte situazioni quotidiane, permettendoci di organizzare al meglio la nostra vita e promettendo di rendere molto più efficiente la nostra esistenza. Infatti, con un’equazione che stima la preziosità della dimensione temporale, ciascuno di noi può determinare il valore monetario di ogni azione o compito svolto abitualmente durante la giornata: dallo stare senza far niente al cucinare un pasto, dal camminare al lavare e stirare i vestiti, dal dormire al portare il cane a spasso.

La questione, in effetti, è la seguente: ci conviene spendere del denaro, ad esempio, per portare i vestiti in lavanderia, comprare cibo già pronto, avere una baby-sitter, prendere un taxi e risparmiare così tempo che possiamo dedicare al nostro lavoro (e quindi a un maggiore guadagno) oppure, al contrario, ci conviene utilizzare un po’ più del nostro tempo per svolgere da noi le varie attività quotidiane e risparmiare così denaro prezioso? La risposta, naturalmente, dipende, attività per attività, proprio dal valore del nostro tempo calcolato con la formula.

In base all’equazione di Walker, un’ora di tempo dell’italiano medio vale grosso modo intorno ai 7 euro, che arrivano anche al doppio per un dirigente. Dunque lavarsi i denti prima di andare a dormire costa all’italiano medio 35 centesimi in termini di «tempo perduto», mentre lavarsi un’auto da soli, calcolando 2 ore di lavoro e il consumo di acqua e sapone, ha un costo di 15 euro, contro i 20 euro che si spenderebbero ricorrendo a un autolavaggio. Cucinarsi la cena, infine, includendo il valore del tempo speso e il costo degli ingredienti, ha un costo di circa 14 euro, contro i 5-10 euro di un pasto acquistato fuori e portato via.

Il tempo richiesto per rispondere alla posta elettronica può valere parecchi euro.

Alcune osservazioni e curiosità

  • Uno studio compiuto dalla Barclaycard ha mostrato che negli ultimi 25 anni il tempo delle persone è diventato sempre più prezioso. Il valore nazionale medio di un’ora del cittadino britannico medio, per esempio, è cresciuta all’incirca del 25 percento dal 1977 alle soglie del 2000, mentre per le donne il valore del tempo è aumentato di ben il 66 percento. Inoltre, come la Barclaycard ha rilevato attraverso un sondaggio effettuato intervistando un campione di 1.000 adulti, se le persone avessero una grossa disponibilità di denaro la maggior parte di loro lo utilizzerebbe volentieri per «comprare» più tempo: ovviamente in questo caso non per guadagnare di più, bensì per avere più tempo libero.
  • Lo studio di Walker mostra che il nostro tempo è in realtà più prezioso di quel che pensiamo, tuttavia non è possibile attribuire un prezzo a ogni nostra attività. Se ci piace cucinare, per esempio, non ha senso valutare il costo del preparare la cena. Allo stesso modo, anche se un’ora di divertimento ci può costare molto, nello stressante mondo di oggi il piacere è qualcosa di assolutamente senza prezzo. Oltretutto, è dimostrato che la felicità cresce fino a una certa soglia di guadagno, dopodiché il denaro non serve ad aumentare la nostra felicità. Non a caso, il reddito medio nei Paesi industrializzati ha continuato a crescere sin dalla Seconda guerra mondiale, ma con esso sono aumentati anche i divorzi, le malattie legate allo stress, la droga, la depressione.
  • Se si fanno un po’ di calcoli sul tempo speso nel corso della propria vita a svolgere le varie attività quotidiane si può arrivare a risultati sorprendenti. Nel caso di una persona di 70 anni, ad esempio, 30 anni trascorrono stando in piedi, 23 dormendo, 17 stando seduti, 16 camminando, 8-9 lavorando, 6-7 mangiando, 5 guardando la televisione, 3 spostandosi in città, 2 parlando e ascoltando. Ma ben 305 giorni trascorrono riempiendo formulari, 180 telefonando, 140 facendo la spesa, 110 facendo l’amore, 108 pettinandosi, 106 facendo la pipì, 92 lavandosi i denti, 8 salutando e 3 guardando l’orologio. Infatti un’azione che dura poco ma è molto frequente può portare via, alla fine dei conti, assai più tempo di un’attività molto più lunga ma del tutto saltuaria.

Una persona media, nella propria vita, trascorre ben 106 giorni facendo la pipì.

Il tempo ha oggi assunto la forma di immateriale moneta sonante che si può investire, risparmiare e far fruttare giorno dopo giorno nella cosiddetta «Banca del Tempo», una banca sui generis che capitalizza le ore dei propri correntisti sotto forma di scambio di talenti. In pratica, i soci offrono parte del proprio tempo in attività utili in cambio di competenze che non hanno. Le attività sono più o meno consuete: effettuare traduzioni di un testo, fare dei dolci, insegnare a usare il computer, ricamare una tovaglia, tenere compagnia in casa o nell’attività sportiva, eccetera. Nel corso dell’anno una persona offre parte del proprio tempo a un socio che lo richiede e ne può richiedere altrettanto ad altri soci, in modo che alla fine dell’anno le ore offerte e quelle ricevute raggiungano una sostanziale parità.

 

Per saperne di più

  • Zornitza Kratchmarova, Conviene…, Focus, n°119, pagg. 46-47, settembre 2002.
  • Ian Walker, Time is money, www.barclaycard.co.uk/timeismoney, 2002.

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